UNA SECONDA OPINIONE SUL LINGUAGGIO NERO

Di Craig Daniel

Edito da H.K. Fauskanger - Traduzione di Gianluca Comastri

[A metà Dicembre '01, Craig mi ha spedita quest'analisi del Linguaggio Nero. Mentre non concordo necessariamente con tutte le vedute qui presentate, ho pensato che l'analisi fosse certamente buona abbastanza per essere pubblicata, ed ho domandato a Craig se potessi piazzarla su Ardalambion come una 'seconda opinione' sul Linguaggio Nero. Egli gentilmente mi ha accordato il permesso di usarne.]

Questa è la mia propria ricostruzione del Linguaggio Nero, dal medesimo corpus dell'articolo Ardalambion (http://www.uib.no/People/hnohf/orkish.htm [vedere la traduzione su http://space.tin.it/clubnet/dcomas/Ardalambion/orkish.htm, N.d.T.]) ma con una differente conclusione. Mentre sono consapevole che Tolkien odiasse il Linguaggio Nero, sono anche conscio del fatto che è il suo modo di ritrarre Sauron come un personaggio più complesso - Tolkien stesso fu un avido costruttore di linguaggi, ed a tutt'oggi il Linguaggio Nero, creato da Sauron come un linguaggio ausiliario per i suoi ufficiali, è il solo linguaggio costruito noto in tutta la Terra di Mezzo.

CORPUS

Qui è il corpus di tutte le citazioni in Linguaggio Nero:

Ash nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul,
ash nazg thrakatulûk agh burzum-ishi krimpatul

Un anello per domarli, un anello per trovarli,
un anello per ghermirli, e nel buio incatenarli

Uglúk u bagronk sha pushdug Saruman-glob búbhosh skai! Tale citazione ha due differenti traduzioni. Per ragioni che saranno discusse in basso, utilizzerò questa: Uglúk nel letamaio col fetente luridume di Saruman, budella di porco , gah!

LESSICO

Da ciò, fornisco il seguente lessico dei vocaboli in Linguaggio Nero, attestati od impliciti da forme attestate. Le forme non attestate sono marcate da asterischi. Ardalambion specificamente marca i vocaboli del 'Linguaggio Nero degradato' parlato dagli Orchi a Lugbûrz. Io non lo faccio, adducendo come motivo che penso che sia più verosimile che parlino con grammatica povera che non essere almeno ragionevolmente prossimi allo standard di Sauron [la differenza è che tale conclusione è speculativa, mentre il fatto che taluni vocaboli siano attestati solamente narrando degli Orchi di Lugbûrz è un dato di fatto, N.d.T.]. Tutti quei vocaboli nel dizionario di Ardalambion che non appaiono in alcuna delle citazioni sono inclusi qui col loro significato; è così a lungo che ho letto i libri da farmi avanzare la pretesa che la lista sia completa.

agh - ed
*at - desinenza indicante forma 'intentiva' del verbo. Qui differisco da Ardalambion, siccome non penso sia ragionevole dire che un linguaggio il quale avrebbe di che essere semplice (per gli Orchi non filologi) userebbe un suffisso infinito. È molto più verisimile che un linguaggio ausiliario adoperi la nuda radice come infinito [altra conclusione speculativa, che pare non tenere in alcun conto il sistema di morfemi degli esempi attestati, N.d.T.].
ash - uno
*bag - letame
bagronk - letamaio (probabilmente bag-ronk)
*bûb - porco
bûbhosh - budella di porco (probabilmente bûb-hosh)
burz - buio (nel nome di luogo Lugbûrz è dato un accento circonflesso, ma non nell'Iscrizione dell'Anello. Tratterrò la versione dell'iscrizione come corretta, siccome ciò fornirà la corretta tengwar per 'burzum-ishi' in Scrittura Tengwar.)
burzum-ishi - nel buio (probabilmente burz-um ishi)
*durb - dominare
*dug - desinenza indicante forma participia del verbo
*gimb - trovare
glob - luridume
gûl - spirito malvagio che serve Sauron
*hai - razza
*hosh - budella
*ishi - in (posposizione)
*krimp - incatenare
* - uomo
lug - torre
*olog - vagabondo
olog-hai - Vagabondi
nazg - anello
nazgûl - Spettri dell'Anello
*push - fetore
pushdug - fetente (probabilmente push-dug)
*ronk - fossa
sha - ed (che lega sostantivi piuttosto che proposizioni, per le quali è usato agh); con
*shar - vecchio
sharkû - vecchio uomo (probabilmente shar-)
skai - [un'interiezione] (la traduzione 'pozzo nero' mantiene 'skai' come la forma inglese; la traduzione 'letamaio' usa 'gah!'. La differenza è probabilmente in quanto 'gah!' sarebbe compreso dai locutori inglesi laddove 'skai' non lo sarebbe.) Ardalambion sceglie di definirla un'espressione di disprezzo, ma io dico che le opinioni che sta esprimendo sono tali da essere prossime al disgusto [e io aggiungo che simili sottigliezze riferite alla psicanalisi d'un Orchetto sono, oltre che vieppiù speculative, puntigliose ben oltre il dovuto, N.d.T.].
snaga - schiavo
*thrak - portare
u - a (preposizione, ma probabilmente usata erroneamente come tale e molto più verosimilmente una posposizione nella forma corrente della lingua.)
*ûk - tutto
*ul - li, loro (Sebbene il restante del Linguaggio Nero che è noto non marchi per numero, esso è probabilmente un generico pronome di terza persona.)
*um - un suffisso simile all'inglese -ness.
*uruk - Orco
uruk-hai - Orchi

ANALISI DEL CORPUS

Note sulla probabile grammatica del Linguaggio Nero, rudemente nell'ordine in cui ho lavorato sui vari aspetti:

Nel nome Lugbûrz 'torre oscura' l'aggettivo segue il sostantivo. Tuttavia, nelle imprecazioni degli Orchi, l'aggettivo precede il sostantivo - con ogni possibilità un esempio della forma 'degradata' del Linguaggio Nero. Comunque, vi è una ragionevole opportunità che un nome di luogo fosse in uno stile alquanto differente, più poetico. La forma 'aggettivo quindi sostantivo' è supportata da composti tali come nazgûl (nazg-gûl, anello-spettro). Perciò si conclude che l'aggettivo prima del sostantivo è la norma. Differisco in tale conclusione da Ardalambion, il quale ignora il caso di nazgûl [mentre io differisco, per quanto mi riguarda, da questa interpretazione. Definire "dell'anello" una forma aggettivale va oltre ogni principio base della grammatica elementare, N.d.T.].

Posposizioni sono usate nell'iscrizione dell'Anello, come in burzum-ishi 'ne(l) buio'. Tuttavia, l'Orco usa u come una preposizione. Questa è probabilmente la forma degradata che si profila all'orizzonte, siccome *ishi-burzum si scandirebbe egualmente bene nel poema. Ciò ci conduce alla conclusione che, essendosi espresso in Linguaggio Nero standard, l'Orco dovrebbe aver cominciato con *'Uglûk bagronk u' invece di 'Uglûk u bagronk' [ignoro peraltro le fonti primarie che condurrebbero a tale conclusione contraddicendo nientemeno che uno scritto del Professore. N.d.T.].

Nessun articolo appare in alcun luogo. Ciò indica che il Linguaggio Nero, come il Russo, non necessita di marcare sostantivi per definitezza, né necessita di marcarli per numero in molti casi (il che non è affatto irragionevole; neppure il lojban lo fa).

Il vocabolo 'nazgûl' sembra essere usato sia come singolare che come plurale; perciò vediamo che nel solo caso in cui si vedono entrambi non vi è marcatura plurale. Assumerò che questa sia la norma nel Linguaggio Nero, siccome non vi sono manco articoli a marcare numero. Quindi ul non significa effettivamente essi ma piuttosto è un generico pronome di terza persona. Comunque, è tradotto come essi nell'iscrizione dell'Anello, ove la sua prima apparizione è marcata con ûk, il quale specificamente lo quantifica come plurale.

'Sharkû' ed 'ishi' presentano problemi. Tutti gli altri vocaboli eccetto i nomi di razze sono monosillabici a meno che non siano composti. Essi si scompongono nettamente nella forma CVC. 'Sharkû' si scinde o in *shar- oppure *shark-. Pertanto concludo che significa uomo, e shar significa vecchio. Comunque, siamo lasciati con esattamente un vocabolo il quale è bisillabico e non è un composto. 'Ishi' dovrebbe scindersi in *ish-i, ma sfortunatamente il concetto di una cosa che è in un'altra non si scinde. Quindi, siamo forzati a domandarci se la nostra analisi di 'ishi' sia corretta (ma non se ne presentano altre, così dovremmo assumerla per carenza di una alternativa).

LETAMAIO VS. POZZO NERO

Vi sono due traduzioni dell'imprecazione dell'Orco. Mi riferirò ad esse dal primo vocabolo contenuto, il quale è la traduzione del composto 'bagronk'. L'articolo di Ardalambion sul Linguaggio Nero usa la versione 'pozzo nero'; io utilizzerò 'letamaio' invece.

'Pozzo nero' offre una traduzione più antica, ma realmente non vi sono buone ragioni per scegliere una delle due. Dacché gradisco il lavoro investigativo linguistico di decrittare il Linguaggio Nero, 'letamaio' offre i seguenti vantaggi:

nessuno ha decifrato il Linguaggio Nero con l'uso della versione 'letamaio' prima.

'Letamaio' offre un regolare modello di aggettivi che precedono sostantivi, 'pozzo nero' dà attorno all'altro modo - tuttavia, vi è indipendente conferma nell'uso di ash nazg 'un anello' invece di *nazg ash, e nazgûl su *gûlnazg, entrambi i quali sono noti come Linguaggio Nero standard di stile-Sauron.

'Pushdug' o 'bûbhosh' sarebbe un vocabolo composto di per sé. Pertanto, i differenti significati dell'altro diverrebbero utili. In 'pozzo nero', bûbhosh probabilmente significa 'grande' mentre in 'letamaio' il vocabolo pushdug significa 'fetente'. 'Letamaio' pertanto offre una più completa grammtica (dicendoci come formare participi) ove 'pozzo nero' ci offre un vocabolo bisillabico addizionale che non può essere un composto.

Per tali ragioni, ho scelto di differire dalla ricostruzione di Ardalambion usando la traduzione 'letamaio'.

GRAMMATICA

A concludere l'analisi di cui sopra, offro la seguente rudimentale ed incompleta grammatica:

Nude radici verbali sono probabilmente usate a formare l'infinito. Vi sono due noti suffissi verbali. Annettere -at ad un verbo dà l'intento (ash nazg durbatulûk preciò significa un anello il cui proposito è di dominarli tutti). Questa potrebbe essere con ogni possibilità semplicemente una forma soggiuntiva, pure con altri usi. A formare participi presenti, è aggiunto -dug. Utilizzerò questo anche come un tempo progressivo, siccome non v'è nulla a suggerire che vi sia alcuna forma di 'essere' nel Linguaggio Nero (perché è 'Saruman-luridume, porco-budella' piuttosto che qualcosa che dovrebbe significare 'Saruman luridume, egli è budella di porco'? La versione 'pozzo nero' ha il medesimo problema, ma con push-dug invece.)

Il pronome ul è un generico pronome di terza persona. Sostantivi e pronomi non hanno numero, così ad indicare 'tutto' è usato il suffisso -ûk. Altri suffissi con finalità similare non sono dati.

Il Linguaggio Nero usa ordine dei vocaboli soggetto-verbo-oggetto, come l'Italiano. Tale interpretazione, con durbatulûk che è durbat ul-ûk (dove ul-ûk è l'oggetto del durb) è molto più verosimile che non l'idea che l'oggetto sia una parte del verbo, sebbene sia scritto come se fosse questo il caso.

Frasi pospositive vengono prima del verbo ('burzum ishi thrakat ul', non 'thrakat ul burzum ishi') nel solo caso attestato di esse che occorrono assieme. Questa può essere una caratteristica della grammatica del Linguaggio Nero, oppure ciò può essere stato fatto per rendere l'iscrizione in rima. Ciò può anche essere lasciato allo stile personale. Scelgo di trattarla come una caratteristica della grammatica, siccome non vi è evidenza del contrario e nessuna ragione di assumere che si avrebbe di che seguire le norme inglesi. Derivando grammatiche di linguaggi ignoti (e qualcuno direbbe nella vita), naturalmente, si deve sempre essere guardinghi nel fare poesia.

Frasi pospositive sono formate ponendo la posposizione dopo il suo oggetto (come opposto alle preposizioni dell'Italiano). Tuttavia, in idioma Orchico colloquiale, la posposizione muove dinanzi il suo soggetto.

Non vi è articolo. I sostantivi non sono perciò intrinsecamente marcati per numero.

FONOLOGIA

Spostiamoci sul sistema fonico del linguaggio.

Il linguaggio nero ha una struttura sillabica CVC.

Si assumerà per il momento che gh sia un suono, piuttosto che un suono g seguito da un suono h (il quale sarebbe impronunziabile alla fine).

Le seguenti consonanti sono attestate: sh, d, r, b, th, k, m, p, t, l, k, gh, z, g, n, h, s.

Sappiamo che l ed r sono pronunciate nella parte posteriore della bocca (simile all'inglese ma senza eccezioni) - questo è un suono che gli Elfi trovavano estremamente spiacevole.

Alcuni gruppi di consonanti ricorrono; essi sono thr, kr, gl, sk inizialmente, e zg, mb, mp, rz, nk finalmente. I gruppi di consonanti mediali usualmente risultano da composizione oppure apposizione. Quando ciò risulterebbe in una doppia consonante (notare che ciò include cose tali come *ghgh) i suoni si fondono.

È probabilmente ragionevole assumere che vi esistessero suoni *dh ed *zh sonori ed un *kh sordo, siccome questo è un linguaggio ausiliario e pertanto verosimilmente possiede una fonologia completamente regolare. *Dhl (un suono difficile da pronunciare usando un suono l frontale o 'chiaro', ma non con la più arretrata l 'oscura' - la quale può essere l'origine di tale pronunzia di l ed r nel linguaggio nero) e zg pertanto sono probabilmente permessi inizialmente, mentre *ls (e con ogni possibilità *rs e *lz) e *ng sono permessi finalmente *sk. Se così, notare che *ng sarebbe come quella del vocabolo inglese 'finger' in quel che sarebbe /Ng/ piuttosto che /N/.

Vi sono cinque vocali, a, i, o, u, û. La vocale o è rara ma non inaudita; la e è assente. È ragionevole assumere che gli Orchi, alcuni di essi essendo stati Elfi al tempo dei tempi, avrebbero trovato il Linguaggio Nero più facile da apprendere se le vocali a, i, o fossero come in Quenya. Tuttavia, per meglio distinguere le lettere û ed u, sarei disposto a immaginare che la u sia lasca (pensare alla u nell'inglese put) almeno una ragionevole frazione delle volte, mentre la û sia sempre lunga.

L'altro ragionevole assunto è che la u rappresenti la vocale [u] standard, ed û sia vocale frontale arrotondata (come la ü tedesca), il che sarebbe più verosimilmente a causare a sharkû di essere corrotto in 'Sharkey' siccome la vocale più prossima in ogni altro linguaggio nella Terra di Mezzo è i. [Nota dell'Editore: il linguaggio Sindarin della Terra di Mezzo effettivamente ha una vocale simile alla ü, normalmente compitata y, e.g. in yrch 'Orchi'. Ma 'Sharkey' deve essere una forma Ovestron presentata in compitazione Anglicizzata, e l'Ovestron apparentemente non ha tale vowel.]

Non è irragionevole assumere che, nel discorso rapido, le vocali fonderebbero come fanno le consonanti. Perciò, userei *shar-kûk per 'tutti gli uomini vecchi' invece di shar--ûk.

Regole per l'accentuazione non sono date, siccome non v'è abbastanza Linguaggio Nero citato nei libri per garantirne. Pertanto, tale aspetto è un mistero per noi, ma dacché questo è un linguaggio ausiliario possiamo assumere che qualsiasi siano le regole esse siano affatto regolari.

Ricontrolliamo qhe questa sia una ragionevole fonologia computando il numero di monosillabi permessi (ad assicurare che non vi siano gruppi permissibili dei quali siamo ignari, e casomai risolvere il mistero di 'ishi')

Vi sono 20 consonanti le quali possono essere iniziali oppure finali. In aggiunta, vi sono 6 gruppi iniziali e 10 gruppi finali. Ciò dà 27 possibili iniziali (i vocaboli possono iniziare con vocali) e 31 possibili finali (essi possono anche terminare con vocali). Vi sono cinque vocali, più due dittonghi (ai ed au), per un totale di sette. Dacché ogni radicale ha uno di ciascuno, ciò dà 27 x 6 x 31 vocaboli possibili, i quali pervengono a 4522 possibili vocaboli radicali monosillabici, che significa che le sillabe qui sopra costituiscono soltanto circa la metà dell'uno per cento delle possibilità. Questo è significativamente più che abbastanza, rendendo ishi più un mistero che mai.

CORPUS RIVEDUTO

Mentre i vocaboli sono alquanto contigui [l'espressione 'run together' dell'autore nel contesto mi pare dubbia; attendo suggerimenti, N.d.T.] nella versione di Tolkien delle Tengwar dell'iscrizione dell'Anello, propongo invece la seguente forma, più divisa:

Ash nazg durb-at ul-ûk, ash nazg gimb-at ul, ash nazg thrak-at ul-ûk, agh burz-um ishi krimp-at ul.

I trattini sono stati usati qui a separare i confini dei morfemi entro i vocaboli; i verbi sono stati separati dai loro oggetti (i.e. durbatulûk -> durb-at ul-ûk). I miei esempi in basso utilizzeranno tale schema di tratteggiamento, per convertire alla scrittura standard annettendo ogni pronome all'oggetto del verbo, rimuovendo tutti i trattini, ed usando un trattino invece di uno spazio a separare le posposizioni dai vocaboli che seguono immediatamente. Comunque, usando il colloquialismo degli Orchi utilizzandole come preposizioni, li separerò dal vocabolo successivo con uno spazio.

Qui è l'imprecazione dell'Orco, similmente divisa nei suoi radicali costituenti e con la sua grammatica corretta allo standard di Sauron e ripunteggiata a seguire le convenzioni inglesi [con buona pace della filologia, e di Tolkien stesso che ne fu sommo cultore, N.d.T.]:

*Uglûk bag-ronk u sha push-dug Saruman glob, bub-hosh. Skai!

FRASI CAMPIONE

A testare se tale grammatica sia ragionevole, ho posto assieme poche frasi campione usando soltanto il vocabolario di cui sopra. Purtroppo, mentre è facile dare sfogo ai propri sentimenti con tale vocabolario, è arduo non parlare di cose abominevoli. Chiaramente vi sono molti più vocaboli i quali non appaiono ne il Signore degli Anelli [il colpo di grazia alla filologia tolkieniana... N.d.T.].

Uruk glob ishi krimp shar-kûk.
L'Orco incatena tutti i vecchi uomini nel luridume.

Nazgûl ronk ishi thrak olog-hosh sha uruk-bag.
Gli Spettri dell'Anello trovano i troll budella e gli Orchi letame nella fossa.

Shar-gûl thrak-dug nazg.
L'antico spettro ghermisce l'anello.

Ardalambion