AE OPPURE OE?

Le Dure Scelte di Tolkien

di Helge Fauskanger - traduzione di Alberto Ladavas
Adattamento al testo originale di Gianluca Comastri

Gli scostamenti delle idee di Tolkien circa i suoi linguaggi sono ben illustrati nel dettaglio nell'evoluzione linguistica dall'Elfico primitivo al Sindarin. Questa non è una questione che ha solamente interesse accademico: alcuni dei termini "Noldorin" nelle Etimologie dovrebbero essere corretti prima di essere usati da popoli scriventi in Sindarin maturo - i vocaboli devono per così dire essere aggiornati per conformarsi alla decisione finale di Tolkien in tal materia.
          La questione dinanzi a noi (o piuttosto dinanzi a Tolkien) è questa: il primitivo *ai diviene oe oppure ae in Sindarin?
          Suona semplice, non pensate? Specialmente quando state inventando il linguaggio da voi stessi e potete scegliere l'uno o l'altro? Sbagliato! Non fu semplice! Tolkien necessitò di decenni per risolvere tale questione! Deve aver speso molte, molte notti insonni tentando di decidere se egli voleva che il vocabolo per, diciamo, "triste" fosse noer oppure naer.
          Le Etimologie riflettono l'indecisione di Tolkien. In molti casi, il primitivo *ai diviene ae nei vocaboli "Noldorin" (> Sindarin). Per esempio, la radice per "(piccolo) uccello", AIWÊ, produce il termine Noldorin aew. Per altri esempi di AI (AY) che diviene ae in Noldorin, vedere le radici DAY, GÁYAS, KAY, KAYAN/KAYAR, LAIK, NÁYAK, TAY, WAIWA, YAY, per elencare qualcuno dei casi più ovvi. Ma talvolta, il primitivo *ai diviene invece oe. Per esempio, la radice SPAY produce il vocabolo foeg "gretto, povero, cattivo", non faeg, sebbene l'affine Quenya sia faika e la forma primitiva debba essere stata *spaikâ. Talvolta, l'indecisione di Tolkien è perspicuamente ovvia. Dalla radice NAY, Tolkien derivò il vocabolo noer "triste, deplorevole", ma due secondi più tardi aveva la medesima radice a fornire nae "purtroppo". Percné non noe - o alternativamente, perché non naer? Sotto GAY, *gairâ (mia ricostruzione) produce sia gaer che goer, come se Tolkien non potesse prendere una decisione e considerasse finanche la possibilità di diversi dialetti - un dialetto in cui l'antico *ai divenne ae, ed un in cui esso divenne oe. Alle voci SLIW e MIL-IK Tolkien dapprima aveva vocaboli primitivi con *ai che forniscono termini "Noldorin" con ae, ma ripensandoci egli cambiò ae in oe (e.g. *slaiwâ che a tutta prima fornisce thlaew "malaticcio, malato, infermo", che egli quindi cambiò in thloew).

Le Etimologie furono scritte negli anni trenta. Credereste che venti anni pieni più tardi, Tolkien stava ancora lottando con la questione ae/oe? Quando stava scrivendo le Appendici a SdA, la sua indecisione era assai lampante. Il nome Dirhael fu ad un certo punto cambiato in Dirhoel (PM:263), segnalando l'inizio di una fase oe-. Il vocabolo Noldorin/Sindarin per "estate" (Quenya Lairë) era originariamente dato come Loer in una versione iniziale dell'Appendice sui calendari (PM:135). Ma ora l'imponente decisione doveva essere presa: una volta che SdA fosse pubblicato, contenendo vocaboli Sindarin con oe oppure ae, questa caratteristica della fonologia diverrebbe fissa e priverebbe Tolkien della possibilità di cambiare la sua opinione di nuovo. Così ora egli doveva rendersi assolutamente sicuro che aveva scelto la giusta opzione. Dopo tutto, egli avrebbe dovuto vivere con essa per il resto della sua vita!
          Probabilmente non vi sono effettivi documenti di questi duri giorni nella sua carriera come creatore di linguaggi. Ma lasciateci immaginare Tolkien che fa una lunga passeggiata tentando di capire, accortamente soppesando le alternative. La scadenza si stava avvicinando; una decisione doveva essere presa. Ae oppure oe, oe oppure ae? Quale dittongo si addiceva meglio alla lingua Elfica? Che cosa un Elfo avrebbe più verosimilmente detto? Improvvisamente Tolkien decide di espellere la questione dalla sua mente. -Andiamo, si disse, non puoi pensare alle lingue Elfiche per sempre! Hai usato le forme oe- nelle Appendici che stai preparando per Il Signore degli Anelli; lasciale stare! Non pensi realmente che il lettori se ne cureranno, no?
          Quindi Tolkien intravede un piccolo uccello posato su di un albero nei paraggi. Esso si volta a guardarlo. Improvvisamente egli ha la sensazione che lo stia accusando di qualcosa. Alcuni esitanti passi portano Tolkien più appresso all'albero. L'uccello lo sta ancora osservando, ma non vola via. Egli sente un inesplicabile impulso di dargli un'occhiata più da presso. Quell'uccello ora in termini Elfici era un oew? No! No! Improvvisamente la luce irrompe in un grande lampo! Esso deve essere un aew! Semplicemente non c'era modo che potesse essere un oew! Come poteva essere stato in errore tutti questi anni?
          L'uccello lo guarda con approvazione, quindi vola via. L'indecisione di Tolkien è sparita. Si sente calmo ed ancora entusiasta. Non appena rincasa, cambia la parola per "estate" da Loer a Laer (PM:136). E da ora in poi, il primitivo *ai forniva il Sindarin ae, mai oe. (Vedere per esempio le Lettere:282, ove Tolkien ha *laikâ che produce il Sindarin laeg "verde"; ciò fu scritto nel 1958.) Tolkien impiegò più di due decenni di lotte interne per arrivare a capire che cosa gli Elfi realmente dicevano, ma infine vi arrivò in fondo!

Comunque, può essere che una forma oe- vi fosse in SdA dopo tutto. Il nome Nen Hithoel, il lago vicino alle cascate di Rauros, può essere stato inteso a significare "Stagnonebbia-acqua" quando Tolkien dapprima lo creò (hith + oel). I primi due volumi della trilogia di SdA erano già stati pubblicati quando Tolkien infine pervenne alla sua decisione finale sul problema oe/ae, e Nen Hithoel è menzionato solo nel primo di essi. Ma ora, il vocabolo per "stagno" era ael, non "oel" come era stato nelle Etimologie. Forse Tolkien, notando con suo sgomento che una delle ora obsolete forme oe- si era insinuata nella sua magnum opus, decise di reinterpretare il nome. (Notare che il dittongo oe come tale non fu bandito dal linguaggio; esso ha ancora il suo legittimo posto in molti altri vocaboli, dove non è derivato dal precedente *ai.) Nell'Indice dei Racconti Incompiuti, voce Emyn Muil, Nen Hithoel è tradotto "Acqua di Nebbia gelida". Sospetto che questo non fosse il significato che Tolkien originariamente intendeva per questo nome; in nessun'altra parte del materiale pubblicato c'è alcun elemento finanche rassomigliante ad oel cui sia assegnato il significato "gelido".
          Qualunaue sia il caso, alcuni nomi nel Silmarillion confermano la decisione di Tolkien che *ai dovesse dare il Sindarin ae, non oe. Il Grande Mare è ora chiamato Belegaer, non "Belegoer" come nelle Etimologie (vedere BEL, AYAR/AIR, ÁLAT). Il nome Sindarin delle Montagne Nebbiose, Hithaeglir, contiene aeglir "catena di picchi montani" - che era "oeglir" nelle Etimologie, radice AYAK. Vi è anche l'Aelin-Uial o "Stagni del Crepuscolo", il cui nome era dato come "Oelinuial" nelle Etimologie, radice AY. Cfr. anche l'Appendice, dove il Sindarin maeg "acuto, penetrante" (come in Maeglin "Sguardo Tagliente") è detto essere l'affine del Quenya maika.

Dovrebbe essere notato, quantunque, che mentre *ai ora diviene ae in Sindarin, *ây con una lunga â diviene ancora oe! In PM:363, Tolkien deriva il Sindarin goe "terrore, grande paura" dal primitivo *gâyâ.

Questa, spero, è una completa lista dei vocaboli oe- "Noldorin" dalle Etimologie che dovrebbero avere ae in maturo Sindarin:

1. doer "sposo" (NDER; data la più antica forma ndair) dovrebbe essere corretto in daer.

2. thloew "malaticcio, malato, infermo" (SLIW; data la primitiva forma *slaiwâ); in principio, Tolkien effettivamente scrisse thlaew, poi lo corresse. La correzione dovrebbe essere ignorata, dacché egli più tardi cambiò la sua opinione nuovamente. La più tarda forma flaew non fu apparentemente mai "corretta". Tuttavia, né thloew, thlaew o flaew dovrebbero essere utilizzati dalle persone che scrivono in Sindarin stile SdA. Dovremmo andare per lhaew, dacché un'altra revisione che separa il "Noldorin" dal Sindarin influenzò lo sviluppo del primitivo iniziale sl-: Tolkien postertiormente decise che ciò divenisse lh- in Sindarin, non come nel "Noldorin" thl-, più tardi fl-.

3. foeg "gretto, povero, cattivo" (SPAY; primitivo *spaikâ, mia ricostruzione) dovrebbe essere faeg.

4. foen "raggiante, bianco" (PHAY; primitivo *phainâ, mia ricostruzione) dovrebbe essere faen.

5. goer "rosso, color del rame, rubicondo" (GAY; primitive *gairâ, mia ricostruzione); Tolkien effettivamente diede anche la forma gaer, e tale forma è da preferire. Da non confondere col sostantivo gaer "timore" (GÁYAS)

6. lhoeb "fresco" (LÁYAK, primitivo *laik-wâ) deve divenire laeb. (Di nuovo, più di una revisione è coinvolta; mentre l'originale iniziale *l- diede lh- in "Noldorin", Tolkien più tardi decise che questo suono fosse invariato l- in Sindarin.) Ma i vocaboli Lhoebelidh, Lhoebenidh "Elfi Verdi" possono essere ignorati del tutto, dacché Tolkien più tardi decise che gli Elfi Verdi fossero chiamati Laegil in Sindarin (sg. Laegel, plurale di classe Laegrim, Laegel(d)rim). Vedere WJ:385.

7. moe "morbido" (più antico maiga) ed il vocabolo correlato moeas "impasto" (MASAG) sono casi speciali: emendando moe in mae si produrrebbe un conflitto con l'avverbio mae "bene" (come nel saluto di Glorfindel ad Aragorn, mae govannen "benincontrato"). Può essere pratico lasciar stare tale termine e semplicemente assumere che abbia un'altra etimologia che non quella che Tolkien dapprima intendeva.

8. moel "lussuria", donde l'aggettivo moelui "lussurioso" (MIL-IK; sostantivo dal primitivo *mailê, mia ricostruzione). Tolkien dapprima scrisse mael, maelui; quindi entrò in una delle sue fasi oe- e lo cambiò: ignorare la modifica. Il correlato nome Noldorin di Melko(r), Maeleg > Moeleg, può essere ignorato del tutto: Tolkien più tardi decise che l'etimologia del nome di Melkor non avesse niente a che fare con la radice MIL-IK "lussuria, cupidigia". Nell'Indice del Silmarillion, voce Melkor, il nome Sindarin del maligno Vala è dato come Belegûr, sempre alterato in Belegurth "Grande Morte". Naturalmente, egli era normalmente chiamato Morgoth.

9. noer "triste" (NAY; primitivo *nairâ, mia ricostruzione). Col significato rafforzato "atroce", la nuova forma naer si trova apparentemente nel composto naeramarth "atroce sorte" nel nome Cabed Naeramarth nel Silmarillion. Cfr. anche naergon per "afflitto lamento" in PM:362. Una forma alternativa del nome della sorella di Túrin, Nuinoer, può essere ignorata dacché il Silmarillion ha Nienor.

10. oeg "acuto, appuntito, penetrante" deve essere ignorato: Tolkien decise che nessun affine del Quenya aica "terribile, spaventoso" fosse usato in Sindarin, "benché aeg sarebbe stata la sua forma se fosse esistito" (PM:347). D'altra parte, vi è Aeglos "neve-punta" come il nome della spada di Gil-galad [le opere pubblicate italiane ne parlano però come di una lancia! N.d.T.], così deve esservi un sostantivo aeg "punta". Vi è anche il vocabolo aeglir (vedere oeglir sotto).

11. oegas "picco montano" (AYAK), pl. oeges, è correlato al precedente vocabolo e deve pertanto divenire aegas pl. aeges invece.

12. oeglir "catena di picchi montani" (AYAK) è in più un'altra forma correlata; la sua nuova forma aeglir è attestata nel Silmarillion, nel nome Hithaeglir (le Montagne Nebbiose, tradotto "Fila di Picchi Nebbiosi" nell'indice di Christopher Tolkien).

13. oel "stagno, lago", pl. oelin (AY, primitivo *ai-lin-) è attestato nella sua nuova forma (pl.) aelin nel nome Aelin-uial "Stagni del Crepuscolo" nel Silmarillion. L'Appendice del Silmarillion parimenti dà aelin "lago, stagno" (questo è effettivamente il pl. "laghi, stagni": sg. ael).

14. oear "mare" (AYAR/AIR) - aear nell'inno ad Elbereth in SdA. Nel Silmarillion, il Grande Mare è similmente chiamato Belegaer, non Belegoer come nelle Etimologie (BEL, AYAR/AIR, ÁLAT). Nelle Lettere:386, in una lettera che data dal 1967, la radice è detta essere AYAR, così come nelle Etymologies, ed il vocabolo Sindarin è dato come aear in una nota a pié pagina. Questa, comunque, non fu (apparentemente) la decisione finale di Tolkien. In un testo scritto almeno un anno più tardi, pubblicato in PM:363, il vocabolo Sindarin per "mare" viene da una radice GAYA ed è pertanto gaear, gaer-, di cui aear nell'inno ad Elbereth sarebbe la forma lenita ('aear). Così oear, oer nelle Etimologie deve essere corretto in gaear, gaer, e per oeruil "alga marina" (UY), dobbiamo leggere gaeruil. - Effettivamente gaear invece di aear come il termine per "mare" occorre già nel saggio Quendi ed Eldar circa del 1960; vedere WJ:400. La lettera del 1967 citata sopra indica che Tolkien era quindi regredito ad aear, ma poco dopo egli ancora una volta decise per gaear. (Avanti e indietro, avanti e indietro...)

15. rhoeg "corrotto, contorto, guasto" (RÁYAK, primitivo *raikâ, mia ricostruzione) deve essere corretto in raeg (con r per rh; tale modifica riflette un'altra revisione dello sviluppo fonologico "Noldorin"/Sindarin, formando un parallelo a l per lh - vedere lhoeb, Sindarin laeb, sopra, o fare click qui per una più piena trattazione riguardante tale revisione).

Ardalambion